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come nasce il progetto

L’idea nasce dall’osservazione, dalla sperimentazione concreta fatta con i bambini del nostro nido, dall’incontro tra genitori ed educatori, dal gemellaggio tra realtà presenti nel territorio come quella dell’Asilo Nido “I giochi dell’arte” e l’Associazione Ciampacavallo, dall’esperienza di realtà vicine come Asilo nel bosco di Ostia di Paolo Mai e  Giordana Ronci che ci stimolano e ci sostengono in questa emozionante impresa.

L'Asilo nel Bosco di Ostia  è stato creato, nel 2013 da una coppia di romani Paolo e Giordana, genitori quarantenni di tre bambini: gestivano una scuola dell’infanzia a Roma nel Parco della Madonnetta, ma sognavano un’educazione che consentisse di stare più spesso nella natura. Nella loro scuola hanno creato così una sezione all’aperto, che l’anno dopo si è spostata a Ostia, in una campagna con alberi di eucalipto, papere, cigni e cespugli. Tredici gli iscritti del 2014, cinquanta quelli del 2016. 

Così abbiamo fatto anche noi ASILO NEL BOSCO APPIA partendo con una sezione sperimentale, per poi approdare ad una classe 2-6 anni.

STORIA 

L’asilo nel Bosco approdato in Italia, si ispira alle realtà già presenti e consolidate da anni presenti in tutta Europa. Questo tipo di progetto pedagogico si è sviluppato nel secondo dopoguerra nel Nord Europa: in Danimarca negli anni Cinquanta, negli anni ’70 e ‘80 in tutti i Paesi scandinavi; all’inizio degli  anni ’90 è toccato alla Germania, dove gli asili nel bosco si sono diffusi rapidamente sino a diventare circa 1500. Realtà consolidata in Regno Unito, in fase di sviluppo in Austria e Svizzera, con esempi in Spagna, Canada, Corea del Sud, Cina, Australia.

L'università di Bologna sta da tempo sviluppando una ricerca di tipo accademico sugli sviluppi evolutivi dei bambini che li frequentano questo tipo di didattica. I bambini risultano più calmi, più collaborativi, più attenti e concentrati, riescono a risolvere il conflitto autonomamente, sono più creativi, usano al meglio l’immaginazione, creano metafore, apprendono una maggiore quantità di nozioni, che sanno argomentare meglio perché comprendono e non solo appreso, hanno abilità motorie e manuali più sviluppate, conoscono se stessi e riconoscono i propri tempi, apprezzano le differenze di ognuno, hanno un buona autostima, riescono ad interagire meglio con adulti e bambini, per loro la matematica, la fisica, la biologia, la fisiologia non sono materie astratte, hanno voglia di conoscere ed prendere, per loro la scuola con i suoi insegnati sono luoghi piacevoli e stimolanti, dove si è felici. 

“S’impara soltanto divertendosi”. (Anatole France)

In Italia dal 2014 ad oggi ne sono sorti quasi 100 di asili nel bosco. A far da regia alla rete di asili nel bosco italiani,  che a Novara vede il sorgere del primo “comitato promotore per l’educazione in natura”, ci sono le università di Bologna e della Valle d’Aosta, la Bicocca di Milano, l’Università di Modena e Reggio-Emilia. 

Michela Schenetti, ricercatrice dell’Università di Bologna e coautrice del libro "La scuola nel bosco", è una delle principali sostenitrici di questo metodo educativo. «È importante sostenere la relazione tra i bambini e la natura per favorire i loro apprendimenti», spiega. «L'immersione in un contesto naturale attiva dei processi cognitivi che nessuna esperienza mediata dall'adulto e dalle nuove tecnologie riesce a innescare. Il bosco e la natura restituiscono ai bambini il mondo nella sua ricchezza, così diversa da quella realtà controllata che i luoghi pensati per i bambini offrono. Basti pensare alle attività sportive: spesso al chiuso, strutturate da adulti che definiscono turni e movimenti».

Nell'asilo nel bosco i bambini possono permettersi di essere bambini….

i bambini si preparano alla vita e non alla scuola…..i bambini che frequentano questo tipo di educazione quando arrivano alla scuola dell’obbligo sono più sereni e preparati, conoscono se stessi e le differenze con gli altri, l’espressione del loro corpo è più soddisfatta, hanno un metodo di studio: l’esperienza, si fidano dei loro educatori.

La ricercatrice dell’Università di Milano Bicocca e presidente nazionale dell’associazione Bambini e natura, Monica Guerra afferma: «Molti asili nel bosco nascono come reazioni personali a una scuola tradizionale che sta stretta. La passione è positiva, ma è essenziale curare anche la professionalità». «E allora ecco, al di là delle esperienze singole, quale può essere l’importante ruolo degli asili nel bosco», aggiunge Michela Schenetti dell’Università di Bologna. «Fare da stimolo al rinnovamento di tutta la scuola, che ora si vede costretta a ripensare il suo rapporto con la natura».

“Imparare è sempre ribellione. Ogni brandello di nuove verità scoperte è rivoluzionario rispetto a ciò che si era creduto prima.” (Margaret Lee Runbeck)

www.asilonelbosco.it

www.escpadarural.com/blog/bosquescuela-la-naturaleza-es-el-aula

www.bosquesquela.com 

www.waldkindergarten.de

www.ecopedagogia.it )

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